L’utilizzo delle lastre alveolari è regolato dalla norma europea di prodotto EN 1168:2005+A3:2011, recepita in Italia come UNI EN 1168 del Gennaio 2012; essa assume quindi la valenza di norma cogente e tutti gli elementi devono essere marcati CE in accordo all’Annex ZA di detta norma, ai sensi delle prescrizioni di cui al punto 11 del DM 17/01/2018.
In tale norma europea sono definite, tra tutte le indicazioni progettuali, anche le limitazioni di impiego e le categorie di fabbricati in cui le lastre alveolari possono essere impiegate; in particolare lo spessore dell’elemento lastra è limitato, per gli elementi precompressi, ad un valore massimo di 50 cm, mentre per elementi non precompressi la limitazione è di 30 cm.
Per quanto riguarda le categorie di fabbricato l’impiego è consentito per i solai ed i tetti di tutti gli edifici, incluso le aree per il transito di veicoli in categoria F e G della EN 1991-1-1 che non sono sottoposti a fenomeni di fatica; l’impiego è consentito anche in azione composta con una soletta strutturale gettata in opera.
Quindi dal punto di vista normativo, in zona sismica nulla vieta l’impiego di solai realizzati con lastre alveolari completate con soletta collaborante; anzi, la rigidezza delle lastre nel loro piano facilita la realizzazione di diaframmi efficaci dal punto di vista della deformabilità e quindi della capacità di trasferimento delle azioni sismiche orizzontali agli elementi verticali resistenti (siano essi pilastri, muri, nuclei).
La compatibilità con il funzionamento dal punto di vista sismico è anche molto evidente per il fatto che, a parità di luce e di sovraccarico, non esiste un solaio più leggero di uno realizzato in lastre alveolari; non esistono inoltre limitazioni di alcun genere alle luci che possono essere realizzate.
La grande capacità di ripartizione dei sovraccarichi puntuali e lineari, come sancita dalla norma di prodotto, costituisce inoltre un requisito fondamentale della capacità portante dei solai alveolari, come pure la bassa deformabilità sia dal punto di vista delle azioni istantanee (frecce elastiche), che di quelle a lungo termine (frecce viscose).
IL fenomeno dello sfondellamento che molto frequentemente si verifica nei solai in laterocemento è completamente assente.
Quindi non esistono limitazioni tecniche né legali all’impiego di lastre alveolari per la realizzazione di impalcati in zona sismica e non, indipendentemente dal sistema costruttivo impiegato, sia esso calcestruzzo, oppure acciaio, oppure muratura portante; naturalmente nel caso di zona sismica devono essere opportunamente dettagliati i collegamenti strutturali tra solaio ed elementi portanti; questo peraltro deve essere fatto con qualsivoglia tipologia di solaio.
Di seguito vengono elencati alcune forniture eseguite dalla scrivente su struttura metallica, specificando che l’elenco effettivo è particolarmente lungo, in quanto l’Azienda è operativa nella produzione di lastre alveolari fin dagli anni ’70:
Committente | Ubicazione cantiere | Spessore Lastre | Mq totali | Destinazione d’uso | Lunghezza massima |
CMS | Sarno (SA) | H20 + soletta | 950 | Laboratorio aziendale | 8,0 m |
A&C | Parma | H20,H25,H36,H40,H50 + soletta |
9960 | Uffici CHIESI FARMACEUTICI |
14,0 m |
IPI | Magenta (MI) | H20/H30 + soletta | 750 | Pronto Soccorso Magenta |
9,0 m |
Italiana Costruzioni |
Rho (MI) | H30 + soletta | 18000 | Uffici Fiera Milano | 10,50 m |
Coop Valdorcia | Montepulciano (SI) | H40 + soletta | 2000 | Commerciale CONAD |
14,0 m |
Coop Valdorcia | Arcidosso (GR) | H40 + soletta | 500 | Commerciale CONAD |
12,0 m |
Stalhbau Pichler | Perugia | H16 + soletta | 340 | Concessionaria Audi | 5,90 m |